Vuoi disprezzare il piacere del cibo? Guarda che fine fa.
Non è la deformità del corpo a rendere brutta l'anima, ma la bellezza dell'anima a far bello il corpo.
Non c'è gioia per chi procura l'infelicità altrui.
Come certi scogli protesi verso il mare profondo fanno sì che questo vi si infranga, ed essi, pur colpiti per tanti secoli, non mostrano alcun segno della furia marina, così l'animo del sapiente è saldo e racchiude in sé tale vigore da essere al riparo dall'offesa.
Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.
Infelice non è chi esegue un ordine, ma chi lo esegue contro la propria volontà. Disponiamoci, perciò a volere quello che le circostanze esigono.
Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.
È proprio di uno stomaco viziato assaggiare molte cose: la varietà di cibi non nutre, intossica.
Detesto l'uomo che manda giù il suo cibo non sapendo che cosa mangia. Dubito del suo gusto in cose più importanti.
La lattuga è come la conversazione: deve essere fresca e croccante, e così brillante che a malapena si noti il suo retrogusto amaro.
Per essere certi di venir accolti con favore dagli uomini, è meglio offrire loro del cibo per lo stomaco che per la mente.
Non c'è amore più sincero di quello per il cibo.
Cavolo: ortaggio familiare ai nostri orti e alle nostre cucine, grosso e saggio all'incirca quanto la testa di un uomo.
Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro.
Il cibo è simbolo della sicurezza, assieme al tetto che ci ripara.
Radicchio o bistecca, viviamo della morte degli altri.