Chi è nobile? Chi dalla natura è stato ben disposto alla virtù.— Lucio Anneo Seneca
Chi è nobile? Chi dalla natura è stato ben disposto alla virtù.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
Crediamo che la morte ci segua e, invece, ci ha preceduto e ci seguirà. Tutto quello che è stato prima di noi è morte; che importa se non cominci oppure finisci, quando il risultato in entrambi i casi è questo: non esistere.
Se la felicità consistesse nella sensualità, le bestie sarebbero più felici dell'uomo, l'umana felicità invece ha sede nell'anima, non nel corpo.
Non puoi fuggire le necessità, ma le puoi vincere.
Chi non si ritiene molto felice, anche se è padrone del mondo, è un poveretto.
La dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
La nobiltà è la sola e unica virtù.
Nobiltà, non occorre essere nati nobili per avere l'andatura del cammello O della giraffa che regge bene il confronto col leone.
Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo, decoro e mente al bello italo regno, nelle adulate reggie ha sepoltura già vivo, e i stemmi unica laude.
L'esercito è la vera nobiltà del nostro Paese.
La nobiltà o il denaro sono soltanto lo zero che moltiplica il valore.
La nobiltà e la ricchezza che uno acquista con l'opera propria nessuno le odia, perché tutti le sperano...
Per avere sentimenti nobili, non è necessario essere nati nobili.
Tale imperò che gentilezza[3]volse, secondo 'l suo parere, che fosse antica possession d'avere con reggimenti belli.
Mentre l'uomo nobile vive con fiducia e schiettezza davanti a se stesso, l'uomo del ressentiment non è né schietto né ingenuo né onesto e franco con se stesso.