Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza.
Della miseria sua causa è l'avaro.
Per il desiderio nulla è abbastanza, per la natura è abbastanza anche il poco.
Se giudichi il denaro un bene, ti angustierà una povertà falsa.
Alessandro, re dei Macedoni, aveva incominciato a studiare la geometria per sapere, infelice, quanto fosse piccola la terra di cui aveva occupato una minima parte.
Siamo giunti a tanto meschine insulsaggini che ci tormenta non solo il dolore, ma il pensiero del dolore, come accade solitamente ai bambini, i quali sono spaventati dall'ombra.
Non abbiamo parole per parlare di saggezza con gli stupidi. Chi intende capire il saggio è saggio di per sé.
Errare è possibile a tutti gli uomini. Ma il saggio, quando ha commesso un errore, non rimane irremovibile e ripara il male che ha fatto. Perseverare nell'errore, infatti, genera ogni sorta di mali.
Chi è saggio non parla mai di ciò che non può tramutare in azione.
I pensieri che vengono in un secondo tempo di solito sono più saggi.
La verità esiste per i saggi, la bellezza per il cuore sensibile.
Sapere di sapere quel che si sa e sapere che non si sa quel che non si sa: ecco la saggezza.
Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti.
La saggezza consiste nel chiedere alle cose e alle persone soltanto ciò che possono dare.
Il saggio conosce se stesso, ma non si mostra; ha rispetto di sé stesso, ma non si ritiene prezioso.
Fuggi anche quello che oggi ti è dolce, quando domani ti può essere amaro.