Il mondo è un occhio gigante che fissa le stelle. Quando si stanca, chiude le sue palpebre.
Con questa filosofia l'animo mi s'aggrandisse, e me si magnifica l'intelletto. Però, qualunque sii il punto di questa sera ch'aspetto, si la mutazione è vera, io che son ne la notte, aspetto il giorno, e quei che son nel giorno, aspettano la notte.
Il silenzio della notte, che rimodella ogni confusione del giorno. Quasi che la notte fosse luce.
Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno.
Notte, l'amata. Notte, quando le parole svaniscono e le cose prendono vita. Quando la distruttiva analisi del giorno è conclusa e quanto è veramente importante diviene nuovamente intero e risuona. Quando l'uomo ricuce il suo Sé frammentato e cresce con la calma dell'albero.
La notte fa il suo gioco, e serve anche a quello: a far sembrare tutto, tutto un po' più bello.
La cosa più superba è la notte quando cadono gli ultimi spaventi e l'anima si getta all'avventura.
L'ora più buia è quella che precede il sorgere del sole.
Se mi desti t'ascolto, e ogni pausa è cielo in cui mi perdo, serenità d'alberi a chiaro della notte.
Camminare all'aperto, di notte, sotto il cielo silente, lungo un corso d'acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell'animo.
Questo paese è geologia di giorno e astronomia di notte.