La morte è il fondo scuro che serve a uno specchio se vogliamo vedere qualcosa.
Nel fondo della sventura, siate elastici: mai addormentati ma sul punto di scivolare nel sonno.
Come il malvagio scappa anche quando nessuno l'insegue, così il borghese si difende anche quando nessuno l'accusa.
La fantasia è una forza della natura. Non basta questo a riempire un uomo di estasi? Fantasia, fantasia, fantasia.
Il lunedì ti giustifichi col lavoro che fai, ma la domenica che scusa hai? Orrenda domenica, nemica dell'umanità.
La paura governa il genere umano. Il suo è il più vasto dei domini. Ti fa sbiancare come una candela. Ti spacca gli occhi in due. Non c'è nulla nel creato più abbondante della paura. Come forza modellatrice è seconda solo alla natura stessa.
Non sapendo come cavarsela, la natura ci fa morire.
La nostra vita scaturisce dalla morte degli altri.
Un uomo morente ha bisogno di morire, come un uomo assonnato ha bisogno di dormire, e arriva un momento in cui è sbagliato, oltre che inutile, resistere.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
"So che morirò, ma non ci credo". Dice Jacques Madaule. Lo so ma non ne sono intimamente persuaso. Se ne fossi persuaso completamente certo non potrei più vivere.
Morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Ogni qualvolta muore un uomo, è un universo intero a venire distrutto. Ce ne rendiamo conto non appena ci identifichiamo con quell'uomo.
Le persone più vitali sono quelle che hanno maggior terrore della morte, e perciò costrette a sfuggirla e a rimuoverne l'incubo moltiplicano gli atti di vita e collocano in essi il senso del quale hanno bisogno.
Che cosa non mi piace della morte? Forse l'ora.
Tutte le nostre conoscenze ci aiutano solo a morire di una morte un po' più dolorosa di quella degli animali che nulla sanno.