Da ciascuno secondo le sue facoltà, a ciascuno secondo i suoi bisogni.
Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere.
Mi sembra che dovunque vige la proprietà privata, dove misura di tutte le cose è la pecunia, sia alquanto difficile che mai si riesca ad attuare un regime politico basato sulla giustizia o sulla prosperità.
Tutto il tempo che non è strettamente necessario agli interessi dello Stato dovrebbe essere usato dai cittadini per sottrarsi alla schiavitù del corpo, dedicandosi alla libertà dello spirito e alla cultura.
Il Diavolo... quello spirito orgoglioso... non può tollerare di venir canzonato.
Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.
Dio aiuti i ricchi, i poveri possono chiedere l'elemosina.
Perché i mendicanti vivono ancora. Se tutte le elemosine venissero date solo per compassione, i mendicanti sarebbero tutti quanti morti di fame.
L'elemosina incoraggia l'assuefazione invece che l'autostima e la capacità di cavarsela da soli.
E mentre anche se costretto a chiedere la carità un uomo può essere e rimanere libero, nessuno mai può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
Chi fa l'elemosina ha sempre l'aria di vergognarsi più di chi la riceve.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
Bisogna fare soltanto elemosine anonime. Hanno il grande vantaggio di sopprimere l'ingratitudine.
In materia d'elemosina, bisogna chiudere la bocca e aprire il cuore.
L'elemosina dà solo al donatore l'impressione di fare qualcosa e chi raccoglie denaro mendicando non è motivato a migliorarsi. Mendicare priva l'uomo della sua dignità, togliendoli l'incentivo a provvedere alle proprie necessità con il lavoro, lo rende passivo.
L'elemosina avvilisce tanto chi la riceve quanto chi la fa.