In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
Perciò decisi di tornare in carcere: volevo tornare coi miei compagni di cella, con quei cari amici che credano ancora che fuori dal carcere c'è l'onestà, la bontà, la fedeltà delle donne. Fuori dal carcere io mi sentivo in prigione, e avevo bisogno di tanta libertà.
Se non fosse stato per il mio avvocato, sarei ancora in prigione. Siamo stati molto più rapidi a scavare in due.
C'è una cosa che in prigione s'impara: mai pensare al momento della liberazione, altrimenti c'è da spaccarsi la testa nel muro. Pensare all'oggi, al domani, tutt'al più alla partita di calcio del sabato; ma mai più in là. Prendere il giorno come viene.
Lo zoo è una prigione per animali che sono stati condannati senza processo e giudicati colpevoli perché io non faccio nulla a riguardo. Io volevo vedere un pescatore di ostriche, così non ero meglio delle persone che avevano messo in gabbia il pescatore di ostriche perché potessi vederlo.
Sotto un governo che imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la prigione.
Tutti siamo chiusi in una prigione. La mia me la sono costruita da solo, ma non per questo è più facile uscirne.
In fondo nella vita, la più grande affermazione di libertà è quella di chi si crea una prigione.
Dobbiamo liberarci dal carcere degli affari e della politica.
Un giorno è presto passato, e quando la sera uno si mette a letto senza fame e senza acuti dolori, che importa se quel letto è piuttosto fra mura che si chiamino prigione, o fra mura che si chiamino casa o palazzo?
Vivere in una piccola città non è sempre idilliaco: ci si sente in trappola e si è maggiormente consapevoli delle ipocrisie della società.
Le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento dei malfattori.