Ogni uomo è l'architetto della propria fortuna.
L'invidia viene immediatamente dopo la gloria.
L'ambizione, tra tutti i vizi umani, è quella che assomiglia maggiormente a una virtù.
Tra gli esercizi dello spirito, il più utile è la storia.
L'avidità non ama che il denaro, cosa non certo tipica dei saggi; questa forma di avidità è simile ad un veleno mortale; illanguidisce il corpo e l'animo dell'uomo; è sempre inesauribile e insaziabile, né l'abbondanza, né la penuria di mezzi riescono a placarla.
Per natura gli uomini sono tutti uguali è solo il valore che rende alcuni più nobili degli altri.
E' meglio fallire per la sfortuna, dopo aver ben ragionato, che riuscire per la fortuna, dopo aver mal ragionato.
Un uomo che vuol lavorare e non trova lavoro è forse lo spettacolo più triste che l'ineguaglianza della fortuna possa offrire sulla terra.
Vediamo la fortuna di chi trova un quadrifoglio e non la sfortuna del quadrifoglio che viene raccolto e strappato da terra.
Anima piccola nella buona sorte si esalta, nell'avversa si annulla.
La donna che può inventare il suo proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna.
La fortuna ha questo modo di evaporare quando vi appoggiate su di essa.
È una cosa schifosa la fortuna. La sua falsa rassomiglianza col merito inganna gli uomini.
Con la virtù per guida, la fortuna per compagna.
A nessuno la fortuna pare tanto cieca quanto a coloro che non ne sono beneficati.
Qui in Africa la fame è il problema più assillante. E' fortunato chi lavora alle Poste, perchè può leccare i francobolli.