Il vero benessere di un uomo è il bene che egli fa in questo mondo.
Noi preserviamo la nostra sanità mentale solo quando dimentichiamo noi stessi nel renderci utili.
Ti senti vivo nella misura in cui puoi aiutare gli altri.
Se aiuti gli altri, verrai aiutato. Forse domani, forse tra un centinaio d'anni, ma verrai aiutato. La natura deve pagare il debito. È una legge matematica e tutta la vita è matematica.
È più facile meditare che fare effettivamente qualcosa per gli altri. Limitarsi a meditare sulla compassione equivale a optare per l'opzione passiva. La nostra meditazione dovrebbe creare la base per l'azione, per cogliere l'opportunità di fare qualcosa.
Al mondo c'è un'ambizione più elevata dello stare in piedi. È quella di chinarsi e sollevare il genere umano un po' più in alto.
Guardarsi negli occhi senza sfidarsi; avvicinarsi gli uni gli altri senza incutersi paura; aiutarsi scambievolmente senza compromessi; cercare il dialogo tenendo presente la differenza tra errore ed errante.
Chi desidera procurare il bene altrui ha già assicurato il proprio.
Vi sono egoisti superficiali e vi sono egoisti incalliti; questi ultimi si chiamano altruisti.
La vita è un progetto fai-da-te, fallo-per-gli-altri.
Anche coloro che perseguono il proprio bene personale cercano di ammantarlo di universalità, e dichiarano: Il mio bene coincide con il bene di tutti, il mio bene non serve a me soltanto, ma a ogni altro uomo. E facendo il mio bene, mi metto al servizio dell'umanità intera.