Le questioni culturali e politiche che ci dividevano nel '68 ci stanno ancora tenendo su fronti opposti.
La libertà politica è una condizione preliminare del libero uso della ragione di ogni individuo.
A essere tornato è il Dio umano troppo umano che è solo un'invenzione dell'uomo, un buon collante sociale, funzionale al potere della politica.
Vi sarà una trasformazione qualitativa, un nuovo vivere, una rivelazione creatrice di vita, un nuovo cielo e una nuova terra, un mondo giovane e possente in cui le nostre presenti dissonanze si risolveranno in un tutto armonioso.
Gli italiani sono un popolo di sedentari. Chi fa carriera ottiene una poltrona.
Perché si chiama Democrazia Cristiana? Perché vogliono fare i furbi. Democrazia va bene, ma cristiana. Perché Come se io, per prendere i voti degli elettricisti, mi chiamassi democrazia elettrica.
Antipolitica è dire che è sempre colpa dei governi precedenti, delle torri gemelle, della crisi mondiale, dello tsunami, delle toghe rosse, dell'euro, della Merkel, di Adamo ed Eva.
Tra politologia e parapolitologia, ahimè trionfante, corre più o meno la differenza che passa tra noia e paranoia.
Io dico che bisogna stare attenti a non confondere la politica con la giustizia penale. In questo modo, l'Italia, pretesa culla del diritto, rischia di diventarne la tomba.
Un presidente deve capire la politica per governare, ma può essere eletto anche se non è così.
La casta politica, una volta che sei dentro, ti permette quasi sempre di campare tutta la vita. Un po' in Parlamento, un po' nei consigli di amministrazione, un po' ai vertici delle municipalizzate, un po' nelle segreterie. Basta un po' di elasticità.