Le parole sono, naturalmente, la più potente droga usata dall'uomo.
Siamo tutti isole che gridano bugie in un mare di incomprensione.
Non c'è piacere paragonabile a quello di incontrare un vecchio amico, tranne forse quello di farsene uno nuovo.
Io preferisco pensare bene della gente, perché così mi risparmio un sacco di preoccupazioni.
Viaggia più veloce chi viaggia da solo.
Essi hanno copiato tutto quello che potevano riuscire a seguire ma non potevano copiare la mia mente, e io li ho lasciati a terra a rubare ed un anno e mezzo indietro.
Parole. Così innocenti e lievi quando stanno in un dizionario, quanto potenti nel bene e nel male si trasformano nelle mani di chi sa combinarle.
Le parole in determinati momenti possono essere dei fatti.
Molte parole non sono mai indizio di molta sapienza.
Le parole non sono troppo vecchie, lo sono soltanto gli uomini che usano le stesse parole troppo spesso.
A chi l'usa senza conoscerne l'origine, una parola può scoppiare in mano, come una rivoltella maneggiata da un bambino.
Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce.
Se possiedi le parole, possiedi le cose.
La parola umana è come una caldaia incrinata su cui battiamo musica per far ballare gli orsi, quando vorremmo commuovere le stelle.
Le due parole più brevi e più antiche, sì e no, sono quelle che richiedono maggior riflessione.
Se oggidì si scrivesse secondo la stretta etimologia oppure si leggesse, nessuno capirebbe più nulla; tanto le parole si dipartirono dal loro primo razionale significato.