L'uomo: un microbo pieno di problemi.
La felicità dura poco anche per non distrarre l'uomo dalla sofferenza, senza la quale non progredirebbe.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
La tristezza è la malinconia che ha perso la speranza.
La convivenza rende insopportabili perfino le virtù.
La seduzione: lo sforzo che l'uomo fa per ottenere da una donna ciò che lei ha già deciso di concedergli.
L'uomo è un'istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l'imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
Come, quand'è perfetto, l'uomo è la migliore delle creature, così pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte.
Ovunque sono uomini, lì dimoreranno anche dèi.
L'uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l'angelo fa la bestia.
Qualcuno ha definito la malattia dell'uomo d'oggi come una progressiva perdita del centro. Un tempo l'uomo fu creduto misura di tutte le cose, più tardi si continuò a crederlo misura di tutte le cose, oggi non lo si crede più misura di nulla.
L'uomo non è un essere astratto che vaga fuori del mondo. L'uomo non è altro che il mondo dell'uomo, lo Stato, la società.
Quell'uomo che è libero dalla credulità, che conosce l'increato, che ha spezzato tutti i legami, che ha cancellato tutte le tentazioni, che ha rinunciato a ogni speranza, costui è davvero il supremo tra gli uomini.
L'uomo, l'animale che si ricorda di quello che uccide.
L'uomo è un animale credulone e deve credere in qualcosa. In assenza di buone basi per le sue convinzioni, si accontenterà di basi cattive.
Di tutti gli animali qual è il migliore? l'uomo. Ed il peggiore? l'uomo.