Gli uomini sono migliori della loro teologia.
Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c'è ancora e lascia dietro di te una traccia.
Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande.
Per necessità, per naturale propensione, per il piacere di farlo, tutti noi citiamo.
La preghiera pensata come un mezzo per realizzare un fine personale è una meschinità, è un furto. Suppone un dualismo e non una unità in natura e nella coscienza. Non appena l'uomo sarà tutt'uno con Dio, non pregherà più. Vedrà la preghiera in ogni atto.
La sola cosa che noi ricerchiamo con insaziabile desiderio è dimenticare noi stessi, perdere la nostra sempiterna memoria e fare qualcosa senza sapere come o perché: in breve, tracciare un nuovo circolo.
Ogni "nuova" teologia è un nuovo tentativo teologico di sopravvivenza.
I teologi, non potendo spiegare Dio con la ragione, lo rendono incomprensibile con i dogmi.
Ciò che un teologo avverte come vero, non può non essere falso: si ha in ciò quasi un criterio di verità.
La teologia cristiana come ogni altra teologia, non è soltanto contraria allo spirito scientifico, lo è anche ad ogni altro tentativo di pensiero razionale.
Come è umana la teologia quando si contraddice.
La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della filosofia.
Teologia. Il tentativo di spiegare l'inconoscibile nei termini di ciò che non vale la pena conoscere.
L'intero corpo della teologia, per quanto concerne l'inferno non meno che per il paradiso, ha come presupposto che l'uomo sia, tra le cose create, quella più importante. Dal momento che tutti i teologi sono uomini, questo postulato ha incontrato scarsissima resistenza.
Il più grande sforzo della teologia è stato sempre quello di scagionare Dio.