Come è umana la teologia quando si contraddice.
L'insensibile non saprà mai di essere stato infelice tutta la vita. E nemmeno saprà di avere avuto rari momenti di felicità.
Peggio di così le cose non possono andare. Diceva l'ottimista.
Scrive aforismi, e ha il coraggio di presentarli a un pubblico di lettori, chi ha raggiunto lo spazio mentale che gli è connaturale e ne ha fissato confini ed estensioni.
L'ironia non si definisce, si sente.
Frase rubata al tempo, all'incalzare della vita. Un aforisma segna un'emozione, una visione, una nascita, un gioco. Sempre un aforisma farà da epitaffio ad una morte.
L'intero corpo della teologia, per quanto concerne l'inferno non meno che per il paradiso, ha come presupposto che l'uomo sia, tra le cose create, quella più importante. Dal momento che tutti i teologi sono uomini, questo postulato ha incontrato scarsissima resistenza.
Ciò che un teologo avverte come vero, non può non essere falso: si ha in ciò quasi un criterio di verità.
La teologia cristiana come ogni altra teologia, non è soltanto contraria allo spirito scientifico, lo è anche ad ogni altro tentativo di pensiero razionale.
La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della filosofia.
Gli uomini sono migliori della loro teologia.
Teologia. Il tentativo di spiegare l'inconoscibile nei termini di ciò che non vale la pena conoscere.
Il più grande sforzo della teologia è stato sempre quello di scagionare Dio.
I teologi, non potendo spiegare Dio con la ragione, lo rendono incomprensibile con i dogmi.
Ogni "nuova" teologia è un nuovo tentativo teologico di sopravvivenza.