Nessun uomo è felice se non pensa a se stesso come tale.
Nessun guadagno è tanto sicuro quanto risparmiare ciò che si ha.
Chi è erede per nascita è più sicuro di chi lo è per testamento.
Si inganna meno la persona cui si dice subito no.
Il giorno seguente è lo scolare del precedente.
Nella povertà si confida nel favore della fortuna.
Nessun uomo è felice, da sposato, se deve bere del gin peggiore di quello che era solito bere da scapolo.
Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.
La felicità? Basta non badarci per vivere meglio.
La vera felicità nasce in primo luogo dal piacere del proprio io, e poi, dall'amicizia e dalla conversazione di pochi compagni scelti.
Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici.
Chi è felice è stupido. Non è vero ma consola.
Della felicità buon surrogato, l'abitudine il cielo ci ha donato.
Essere sempre infelici, ma non troppo, è condizione sine qua non di piccole e intermittenti felicità.
Andate pure di continente in continente, di regno in regno, di ricchezza in ricchezza, di piacere in piacere: non troverete la felicità che cercate. La terra e quanto contiene non possono appagare un'anima immortale più di quanto un pizzico di farina, in bocca ad un affamato, possa saziarlo.
Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.