La meraviglia dell'ignoranza è figlia e madre del sapere.
Chi vuol goder l'aprile nella stagion severa,rammenti in primavera che il verno tornerà.Per chi fedel seconda così prudente stile,ogni stagione abbonda de' doni che non ha.
La gioia verace Per farsi palese D'un labbro loquace Bisogno non ha.
È istinto di natura L'amor del patrio nido. Amano anch'esse Le spelonche natìe le fiere istesse.
Piaga d' acuto acciaro sana l' acciaro istesso ed un veleno è spesso riparo all' altro ancor.
Se resto sul lido, Se sciolgo le vele, Infido, crudele mi sento chiamar: E intanto confuso Nel dubbio funesto, Non parto, non resto, Ma provo il martire Che avrei nel partire, che avrei nel restar.
E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?
È solo l'ignoranza a creare mostri o spauracchi: i nostri reali conoscenti sono tutti persone molto comuni.
Di solito le nostre vite sono universalmente abbreviate dalla nostra ignoranza.
L'ignoranza è la palpebra dell'anima. Le cali, e puoi dormire e anche sognare.
Il sapere è quella parte della nostra ignoranza che abbiamo ordinata e classificata.
Il passato è passato, ma il presente, da cui dipende strettamente il futuro, non può essere ignorato. Quest'ignoranza rappresenta un vero pericolo.
Ogni attacco formale all'ignoranza è destinato a fallire perché le masse sono sempre pronte a difendere il loro bene più prezioso. La loro ignoranza.
L'ignoranza non sarebbe l'ignoranza, se non si reputasse da più che la scienza.
Più che vergognarti di confessare la tua ignoranza, vergognati d'insistere in una sciocca discussione che la rivela.
Il sentimento colma le lacune dell'ignoranza.