Perché ogni sorta di carità fomenta l'ozio e l'imprevidenza.
Chi è infamato una volta, non aspetti più perdono.
Le lettere e le arti, pur che rappresentino le cose reali cui c'intendiamo, trastulli permessi.
La gloria e la grandezza, chimere.
Onde interrogare qualche volta la coscienza, raccogliersi nello spirito o contemplar la natura, è senz'altro voglia di far niente.
I così detti istituti pii, quanto meglio sopprimergli e incamerargli!
Molta carità comincia col vizio.
Un osso dato al cane non è carità: carità è l'osso spartito col cane quando avete fame come lui.
Colui che aspetta di fare un grande atto di carità tutto in una volta non farà mai nulla.
È male sospettare che un uomo sia cattivo perché è caritatevole, e vizioso perché è buono.
La carità è una virtù che gli elogi funebri attribuiscono senza eccezione a tutti i defunti, e questo è già sospetto.
Tante volte crediamo di avere la carità e non ne abbiamo che la finzione.
Lo spettacolo della carità, che viene da Dio, ha la forza di toccare e attirare la mente e i cuori degli uomini. E questo è l'unico germe di cambiamento reale nella storia degli uomini.
La carità verso i poveri è un dovere, e colui che dà ai poveri presta al Signore.
La carità è la regina delle virtù. Come le perle sono tenute insieme dal filo, così le virtù dalla carità.
La carità comincia a casa propria, e la giustizia dalla porta accanto.