L'ateismo non conduce necessariamente alla corruzione dei costumi.— Pierre Bayle
L'ateismo non conduce necessariamente alla corruzione dei costumi.
Non c'è uomo che non abbia il diritto di esigere che si ascoltino le sue idee, anche se fosse il solo ad averle.
La tolleranza appare fra tutte le cose del mondo la più adatta a riportarci all'età dell'oro, a creare un concerto e un'armonia di più voci e strumenti di diversi toni e note, almeno altrettanto gradevole quanto l'uniformità di una voce sola.
La gioia è la linfa vitale di tutte le cose umane.
Non v'è meno spirito né meno inventiva nel citare in modo appropriato un pensiero trovato in un libro che nell'essere il primo autore di quel pensiero.
L'ateismo non è una fede, e non fa opera di sconversione. Rivendica soltanto, cristianamente, di poter dare alla ragione ciò che è della ragione. E non dimentica, volterrianamente, che bisogna coltivare anche il proprio giardino, e non soltanto quello dell'Eden.
Di notte un ateo crede quasi in un Dio.
Per quanto l'ateismo possa esser stato logicamente sostenibile prima di Darwin, soltanto Darwin creò la possibilità di adottare un punto di vista ateo con piena soddisfazione intellettuale.
Ateo. Uno che crede nell'al di qua.
L'ateo può essere semplicemente uno la cui fede e il cui amore sono concentrati sugli aspetti impersonali di Dio.
Non è egli un paradosso che la religione cristiana in gran parte sia stata la fonte dell'ateismo, o, generalmente parlando, dell'incredulità religiosa? Eppure io così la penso.
Tutti gli uomini che pensano sono atei.
È molto più difficile non credere che credere in Dio, i veri atei sono quasi introvabili.
L'ateismo che nasce nel nome della ribellione morale e della passione intellettuale ha molto da insegnare ai credenti.
La lode più alta a Dio è nella negazione dell'ateo che ritiene la creazione tanto perfetta da poter fare a meno di un creatore.