Mi dicono pignolo, come in Italia chiamano chiunque faccia il proprio dovere.
La terra alla femmina, la patria al soldato, questa è l'ultima marcia e andiamo a morire.
Vengano le spose: lavìa, lasciate il pratino, l'erba seccherà da sola, ma non ripasserà l'alpino.
Il mondo è perduto, l'Europa è in fiamme; dalle ceneri sorgerà un nuovo ordine di cose, o, meglio, l'antico ordine apporterà la felicità ai nuovi regni.
La precisione è la farina, senza la quale non si ottengono né pane né dolci.
È ordine per la Città avere uomini valenti, per il corpo la bellezza, per l'anima la sapienza, per l'azione la virtù, per il discorso la verità. I contrari di questi sono disordine.
L'ordine è l'eterna legge dell'Infinito, il grande fattore dell'Universo, la divinità suprema.
La pulizia è il lusso del povero.
La libertà senza ordine e senza disciplina significa dissoluzione e catastrofe.
L'arte del progresso consiste nel preservare l'ordine di fronte al cambiamento e nel preservare il cambiamento di fronte all'ordine.
L'anarchia è una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l'ordine ed a garantire tutte le libertà.
Ordine vuol dire la cosa giusta al posto giusto e al momento giusto. Sono i confini a determinare quali sono le cose, i luoghi e i momenti giusti.
Con l'ordine esteriore si cerca sempre di mascherare un disordine interiore.