Ché non c'è mai disperazione senza un po' di speranza.
L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo.
Il successo non è niente. È una forma... è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per l'uomo.
La passione non ottiene mai il perdono.
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
Il moralista dice di no agli altri, l'uomo morale solo a se stesso.
Solo vana è la vita dell'uomo,intrisa di dolor,penosa e breve;è un miscuglio di dover,denari e pensier,e pensier denari e guai.Ma noi non ce ne curiamoquando il tempo è buono,e pure quando piove,noi non ci angosciamo;scacceremo ogni dolore canterem fino a domani,e pescheremo, pescheremo ancor.
Quelli che non sanno cosa sia soffrire possono essere orgogliosi e indipendenti... possono resistere agli oltraggi, o ricambiare le mortificazioni. Io non posso farlo. Io devo soffrire... mi devo disperare, e che tutti quelli che vogliono godere di questo siano i benvenuti.
La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce.
Io ho visto cosa può fare una risata. Può trasformare delle lacrime quasi insopportabili in qualcosa di sopportabile, dando anche speranza.
Nei miei personaggi non c'è un reale pentimento ma c'è la desolazione, la disperazione in certi casi, e comunque un rimanere attonito di fronte alla manifestazione dei propri difetti.
Cristo è risorto sempre, dappertutto. Il vuoto è il segno della sua pienezza. La disperazione è l'accesso alla speranza. Il nichilismo può essere la premessa alla fede.
Bellezza, l'ultima vittoria possibile dell'uomo che non ha più speranza.
Le delusioni, le sconfitte, lo scoramento sono strumenti che Dio utilizza per mostrare la strada.
In breve, la disperazione cerca il proprio ambiente così infallibilmente come l'acqua cerca il proprio livello.