Se fossi un detenuto, vorrei un libro per volar via, oltre le mura del carcere.
Desti a me quest'anima divina e poi la imprigionasti in un corpo debole e fragile, com'è triste viverci dentro.
Sotto un governo che imprigiona le persone ingiustamente, l'unico posto per un uomo giusto è la prigione.
La cosa grottesca, invece, è che dovremo fare i salti mortali, magari qualcuno ci rimetterà anche la pelle, per cercare di tirarti fuori da una prigione e infilarti in una prigione analoga, finché morte non vi separi.
Tutti i criminali dovranno essere trattati come pazienti e le prigioni diventare degli ospedali riservati al trattamento e alla cura di questo particolare tipo di ammalati.
Che è l'onestà se non la paura della prigione?
Un corpo sano è per l'anima una camera degli ospiti; un corpo malato, la sua prigione.
L'uomo più ansioso di tutta la prigione è il governatore.
Carcere, malattie e necessità, si conosce l'amistà.
Questa è la prima volta che le autorità mi aiutano a fuggire dalla prigione.
Eccoli gli uomini. Vanno avanti e indietro per la strada: ognuno è un mascalzone e un delinquente per natura, un idiota. Ma se sapessero che io sono un omicida e ora cercassi di evitare la prigione, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno.