Charles Bukowski, con la sua vivace e spesso controversa prosa, esprime qui una visione della vita che sfida le convenzioni sociali. L'autore utilizza un linguaggio diretto ed efficace per sottolineare come alcune delle esperienze più dure possano diventare fonti di saggezza e crescita personale. Le parole 'ospedali, galere e puttane' evocano immagini forti che rappresentano le sfide della vita in modo inequivocabile; tuttavia, l'affermazione seguente – ‘Ho preso diverse lauree’ – trasforma queste esperienze difficili in un percorso di apprendimento e maturità. In questo aforisma, Bukowski ironizza sulla società che riconosce le competenze acquisite solo attraverso istituzioni formali come l'università, sottolineando invece il valore delle esperienze reali della vita quotidiana per la crescita personale e intellettuale. La conclusione del testo – ‘Chiamatemi dottore’ – è un invito alla riflessione sulle diverse forme di conoscenza che possono esistere al di fuori dei canoni accettati dalla società, suggerendo una profonda critica sociale e personale.