Lo Stato c'è, esiste! E si è insinuato come un cancro nella mafia!
Ho visto per anni e anni uomini sudare e raddoppiare gli sforzi per raggiungere obiettivi che nel frattempo si erano dimenticati.
Come diceva Zarathustra, nella vita, che tu cammini e ti muovi, o ti siedi e lo aspetti, prima o poi uno stronzo lo incontri.
Mi dicevano: vai in Turchia, vedrai cose che non vedrai più. Ci sono andato, con la macchina fotografica. Non l'ho più vista.
Mi sono svegliato nel Duemila e ho avuto paura perché Berlusconi aveva comprato tutto. Perfino la Costituzione aveva fatto riscrivere. Da Mike Bongiorno. Il primo articolo diceva: - L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro? Avete venti secondi per rispondere. Via al cronometro.
Per lungo tempo si sono confuse la mafia e la mentalità mafiosa, la mafia come organizzazione illegale e la mafia come semplice modo di essere. Quale errore! Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale.
La mafia non è una società di servizi che opera a favore della collettività, bensì un'associazione di mutuo soccorso che agisce a spese della società civile e a vantaggio solo dei suoi membri.
Entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione. Non si cessa mai di essere preti. Né mafiosi.
La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
I mafiosi sono intelligentissimi. Gli manca solo la parola.
La mafia è l'organizzazione più agile, duttile e pragmatica che si possa immaginare rispetto alle istituzioni e alla società nel suo insieme.
Come evitare di parlare di Stato quando si parla di mafia?
È la vostra mafiosità spicciola, o italiani, lo zoccolo duro su cui giostra l'intero cavallo di Troia della mafia nazionale.