La vera, forse l'unica identità cristiana è la santità.— Paolo Giuntella
La vera, forse l'unica identità cristiana è la santità.
Noi sappiamo che la fede non è né una camomilla né una consolazione, ma una fonte di interrogativi, di inquietudini, di non appagamento.
La Chiesa non intende più dominare la società, ma camminare con gli uomini.
Il Santo riscatta la storia dal suo peccato di essere esistenza. Entra nei disegni di Dio e libera l'umanità dalla schiavitù del potere, della abitudine e della desolante ipocrisia. Colui che possiede la vocazione è sempre libero.
Oggi non è sufficiente essere santo: è necessaria la santità che il momento presente esige, una santità nuova, anch'essa senza precedenti.
I santi non sono quelli che fa la Chiesa ma quelli che noi eleggiamo tali. Solo questi diventano «protettori». [?] Ci sono anche i santi che ci vengono incontro come ombre anonime, avendo rinunciato al guscio inane dell'Io.
I santi sono gli unici uomini veramente e pienamente realizzati.
Il miglior modo di onorare i santi è di imitarli.
Di un uomo santo il corpo l'han costruito i cieli.
Santo è, nel senso più esatto della parola, l'uomo che realizza più integralmente la propria personalità, ciò che deve essere.
Santo. Peccatore morto, riveduto e corretto.
Non si nasce santi; lo si diventa con molte tribolazioni e dolori.