Eravamo, a dispetto delle nostre speranze, insolubili l'uno nell'altro.
Gli approcci sono tutti uguali, come le aperture negli scacchi. Non bisogna inventarsi niente, non serve, perché tanto si è in due a cercare la stessa cosa. Poi il gioco trova da sé la sua strada ed è solo a quel punto che ci va la strategia.
Sentirsi speciali è la peggiore delle gabbie che uno possa costruirsi.
Si chiese perché non fosse capace di lasciare tutto in disordine, di dare spazio alla rabbia che gli inondava il cervello, di bestemmiare e spaccare oggetti. Perché preferiva che ogni cosa sembrasse al suo posto anche quando non lo era.
Gli eccessi del mondo, di qualunque forma essi fossero, non lo riguardavano davvero, cozzavano contro il suo equilibrio e il suo raziocinio e lui preferiva ignorarli, fingere semplicemente che non esistessero.
Sai cos'è che mi fa rabbrividire di più? Sono tutti quei voti alti che prende. Sempre nove, dieci, sempre il massimo. C'è qualcosa di spaventoso in quei voti.
Congiungimenti sono intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno dall'uno tutte le cose.
Non avevano mai camminato insieme e lo affascinò il candore con cui procedevano l'uno accanto all'altra.
Poiché coabitiamo tutti lo stesso pianeta, dobbiamo imparare a vivere in armonia e in pace l'uno con l'altro e con la natura. Questo non è solo un sogno, ma una necessità. Dipendiamo gli uni dagli altri.
Una volta che hai liberato la mente dal concetto di armonia e correttezza della musica, puoi fare quel che vuoi.
Penso di essere arrivata a sentirmi più a mio agio nell'essere un essere umano.
La musica è l'armonia dell'anima.
Se non siamo in armonia con il flusso della vita nel presente, vuol dire che siamo rimasti fermi nel passato.
Stare bene con se stessi è la più piccola ma anche la più grande forma di felicità che si può desiderare per la propria persona.
Nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l'arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche.
Perché devo provare sempre questo terribile bisogno di far sí che gli altri vedano le cose come le vedo io? È infantile.