Quanto rapidamente in una società di citrulli si diventa citrulli.
Di fronte a persone inferiori, con cui ci si mette a discutere per la più nera disperazione, è indifferente che si parli pro o contro qualcosa. A livello così basso la "verità" non ha corso.
Non è la "fortuna" che mi è mancata. Sarei grato per qualsiasi grande sfortuna mi avesse colpito, purché fosse stata vita.
Si è sentito il demonio nella macchina, e non a torto. La macchina significa agli occhi d'un credente, il Dio detronizzato.
Niente fini, niente grandezza.
Bisogna credere per forza che l'uomo abbia voluto vivere in società, dato che la società esiste; però, da quando esiste, l'uomo usa buona parte della sua energia e della sua astuzia per lottare contro di essa.
La sicurezza della società sta nell'abitudine e nell'istinto incosciente, e la base della stabilità della società, in quanto organismo sano, è l'assenza completa di qualsiasi tipo di intelligenza tra i suoi membri.
La società si compone di due grandi classi: quelli che hanno più pranzi che appetito, e quelli che hanno più appetito che pranzi.
Nella nostra società essere povera, brutta e per giunta intelligente condanna a percorsi cupi e disillusi a cui è meglio abituarsi quanto prima.
Non si è mai del tutto superiori alla società cui s'appartiene.
Se non si concede all'individualità alcun gioco, la società non progredisce; se le si permette di rompere ogni freno, la società perisce.
La nostra società assegna un valore supremo all'autocontrollo, al nascondere ciò che si sente. Si sbeffeggiano le culture primitive e si è orgogliosi della propria, che impone la soppressione di istinti e impulsi naturali.
La società di massa non vuole cultura, ma svago.
Una società ideale è un dramma recitato esclusivamente nell'immaginazione.
La società non si cura dell'individuo che nella misura in cui esso renda. I giovani lo sanno. La loro ansietà nel momento d'affrontare la vita sociale è simmetrica all'angoscia dei vecchi al momento in cui ne sono esclusi.