Al giorno d'oggi i mariti vivono come celibi, e i celibi come uomini ammogliati.
Sono contrario ai lunghi fidanzamenti. Permettono gli sposi di conoscere il rispettivo carattere prima del matrimonio, cosa che non stimo mai desiderabile.
Stupisco sempre me stesso. È l'unica cosa che renda la vita degna di essere vissuta.
Molti falliscono per avere rischiato troppo nella prosa della vita. Essersi rovinato con la poesia è un onore.
La moderazione è una cosa fatale. Il sufficiente è deprimente come un pasto regolare, il sovrabbondante gradevole come un banchetto. Nulla ha più successo dell'eccesso.
Ogni grand'uomo oggigiorno ha i suoi discepoli, ed è sempre Giuda a scriverne la biografia.
Non esiste il marito ideale. Il marito ideale rimane celibe.
Il marito ideale rimane celibe.
Ha bimbi? No, salvo il marito.
È molto difficile far felice il proprio marito; è più facile far felice il marito di un'altra.
I mariti delle donne particolarmente belle appartengono alla malavita.
La bigamia è avere un marito di troppo, la monogamia anche.
I marinai sono dei mariti ideali, a condizione che riconoscano la paternità dopo due anni di assenza.
Un marito ideale? Non può esistere. L'istituzione stessa è sbagliata.
Quel che tiene legato il marito nella buona e nella cattiva sorte è la donna con la quale egli si diverte a stare insieme.
Una donna deve a suo marito la deferenza che un suddito deve al suo principe.