La carità crea una moltitudine di vizi.
Un uomo non può essere troppo attento nella scelta dei nemici. Io non ne ho uno che non sia stupido. Si tratta di uomini di una certa levatura intellettuale e, di conseguenza, mi stimano.
L'armonia di anima e corpo, che cosa grande! Nella nostra follia noi li separiamo e abbiamo inventato un realismo che è volgare e un idealismo che è vuoto.
Si dice qualche volta che la bellezza sia un pregio superficiale. E tale sia: ma in ogni modo essa è meno superficiale del pensiero.
Le autobiografie moderne sono scritte per lo più da persone che hanno perduto quasi completamente la memoria e che mai fecero nulla che valesse la pena di essere ricordato.
Il solo fascino del passato è il fatto che è passato.
Lo spettacolo della carità, che viene da Dio, ha la forza di toccare e attirare la mente e i cuori degli uomini. E questo è l'unico germe di cambiamento reale nella storia degli uomini.
La carità è una virtù che gli elogi funebri attribuiscono senza eccezione a tutti i defunti, e questo è già sospetto.
Che cos'è una comunità senza carità fraterna? Un purgatorio o meglio un inferno anticipato.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
La carità esercitata all'esterno non dovrebbe essere che il traboccare della carità profonda attinta nella vita di orazione, l'irradiare di Cristo stesso.
Stupenda cosa sono i doni dell'ingegno, le ininspirazioni del genio, e la scienza; ma la dote che supera ogni altra, il pregio che tutti gli altri offusca è la carità.
La carità è origine di un gran numero di peccati.
Passa la bellezza, come profumo all'aria, e il suo ricordo sarà un rimpianto. Dura invece la bontà, come l'incenso nel chiuso tabernacolo, la carità fatta non invecchia mai, ed è sempre sorella alla carità da farsi.
La prima prova della carità, nel prete, è la povertà.
È cosa iniqua non stendere la mano verso chi è caduto.