Quando guardo nel futuro, è talmente splendente che mi brucia gli occhi.
Non credo nel fallimento. Non è un fallimento se il compierlo ti ha divertito.
Correre è la più grande metafora della vita, perché ne tiri fuori quello che ci hai messo dentro.
È la fiducia nel nostro corpo, mente e spirito, che ci consente di guardare verso nuove avventure, nuove direzioni in cui crescere, e nuove lezioni da imparare - che è tutto ciò di cui è fatta la vita.
Io credo che uno dei più grandi rischi della vita sia non osare mai rischiare.
La chiave per realizzare un sogno non è focalizzarsi sul successo ma sul significato - e poi anche i piccoli passi e le piccole vittorie lungo il nostro percorso prenderanno un significato più grande.
Il futuro è incerto e problematico per tutti noi.
Ho visto il futuro e non funziona.
Non penso mai al futuro. Arriva così presto.
Il passato è come un ladro, non ti porta alcunché ma può rubarti il futuro.
Una delle scuole di Tlön nega perfino il tempo: argomenta che il presente è indefinito, che il futuro non ha realtà che come speranza presente.
Dunque il futuro, inesistente, non è lungo, ma un lungo futuro è l'attesa lunga di un futuro; cosí non è lungo il passato, inesistente, ma un lungo passato è la memoria lunga di un passato.
Non vedo l'ora che il sole sorga domattina, così posso scendere in campo di nuovo.
Il futuro appartiene a coloro che sono appassionati e lavorano sodo.
Perfino il futuro una volta era meglio.
In tre tempi si divide la vita: nel presente, passato e futuro. Di questi, il presente è brevissimo; il futuro, dubbioso: il passato, certo.