Pochi uomini onesti sono meglio di una moltitudine.
Noi siamo portati, tutti noi, a chiamar fede ciò che forse non è altro se non immaginazione carnale e carnale raziocinio.
Lo Stato nello scegliere gli uomini che dovranno servirlo non bada alle loro opinioni. Se sono decisi a servirlo fedelmente tanto basta.
La libertà di coscienza è un diritto naturale e chi la vuole avere deve anche darla. Ogni setta dice: Oh, datemi la libertà. Ma se voi gliela date, e se ne ha il potere, essa non vorrà concederla a nessun altro.
Questo governo ha cercato di por fine a quella corsa pazza per cui ognuno si eleva a ministro e predicatore.
L'onestà, come tante altre virtù, dipende dalle circostanze.
È pericoloso, data la facilità con cui si sbaglia, vivere puntando solo sull'onestà.
Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.
Un giocatore è sempre onesto. Bara con sé stesso ma mai con gli altri.
Uomini onesti si lasciano corrompere in un solo caso: ogniqualvolta si presenti l'occasione.
Se vogliamo che la nostra espansione verso le stelle abbia un esito felice, dobbiamo comportarci onestamente, umilmente, a cuore aperto.
In Italia (ma anche altrove) le cose non sono cambiate molto. Onestà e correttezza sono presenti, ma rare. Si insegna poco, si impara poco, si studia poco, si ricerca poco, si inventa poco.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
Sei onesta come le mosche d'estate, al mattatoio, che rinascono dalla loro stessa merda.
Ci sono gli invidiosi, ma quando viene il momento sono costretti a dire la verità. L'onestà ha l'ultima parola.