Non vi sono elogi all'altezza di un nome così grande.— Niccolò Machiavelli
Non vi sono elogi all'altezza di un nome così grande.
Le cose nuove e subite sbigottiscono gli eserciti; le cose consuete e lente sono poco stimate da quegli; però farai al tuo esercito praticare e conoscere con piccole zuffe un nimico nuovo, prima che tu venga alla giornata con quello.
Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare.
E veramente, mai fu alcuno ordinatore di leggi straordinarie in uno popolo che non ricorresse a Dio perché altrimente non sarebbero accettate: perché sono molti i beni conosciuti da uno prudente, i quali non hanno in sé ragioni evidenti da poterli persuadere a altrui.
Difficilmente è vinto colui che sa conoscere le forze sue e quelle del nimico.
La scoperta richiede fortuna, inventiva e intelligenza: una sola di queste qualità non è sufficiente, sono tutte e tre necessarie.
Trova abbastanza cose ingegnose da dire, e sarai primo ministro; scrivile, e sarai uno Shakespeare.
Un comune sbaglio che la gente commette quando cerca di progettare materiali a prova di teste di razzo è sottovalutare l'ingegnosità delle teste di cazzo.
Il suo ingegno gli propiziò abbondanza di opere e di riconoscimenti.
Un uomo di ingegno mediocre crede di scrivere divinamente; uno di solido ingegno ritiene di scrivere passabilmente.
L'arte di scoprire le cause dei fenomeni, o le vere ipotesi, è come l'arte della decrittazione, in cui un'ingegnosa congettura accorcia grandemente la strada.
L'essere umano sarebbe felice se tutto l'ingegno che gli uomini pongono nel riparare le loro idiozie, lo impiegassero nel non farle.
Ottiene di più una mente mediocre grazie all'applicazione che un ingegno eccellente senza di essa.
Catone ebbe un ingegno tanto versatile e tanto adattabile ad ogni situazione che, qualunque fosse il settore in cui era impegnato, si sarebbe detto che fosse nato proprio per esercitare quell'unica attività.
Parole, frasi, idee, non importa quanto sottili o ingegnose, i voli più folli della poesia, i sogni più profondi, le visioni più allucinanti, non sono altro che rozzi geroglifici cesellati nella sofferenza e nel dolore per commemorare un evento non comunicabile.