Non è più la mia bella casa. Non è più.. la mia bella moglie...
So di potercela fare, disse Tod Downy prendendo un'altra pannocchia di granturco dalla scodella fumante, sono sicuro che con il tempo non resterà più una briciola di lei e la sua morte diventerà un mistero anche per me.
Il telelavoro non è una chimera, basterebbe cablare meglio i paesi e le città evitando così che la gente si sposti. Molti potrebbero stare di più in famiglia, coi figli, giocare con loro.
Gli uomini in casa sono come i peli in bocca: danno noia.
La gioventù che sta in casa ha sempre un ingegno fatto in casa.
Dove vivo? Ovunque sia, a Montecarlo, Parigi o New York. L'idea di "casa" non mi appartiene: sono homeless.
Quando si è amati in una casa ci si ritorna.
In tutta la casa, i riquadri di luce si oscurarono, come una città in miniatura che di quartiere in quartiere andava a dormire.
Ho una casa fantastica. A soli 20 minuti dal centro. Col telefono.
Se un uomo ha quattro mura dove stare non tutto è perduto. Solo chi stava per la strada era fottuto.
È così che si vive a New York: traslocando ogni tre o quattro anni. Allora hai sempre l'ultima parola.
Se noi consideriamo la casa come il luogo dove possiamo sciogliere tutti i freni inibitori, allora oltre che perdere la decenza, l'eleganza e il controllo del linguaggio che giunge al vituperio e all'offesa, si cancellano i limiti su cui ogni vita sociale si fonda.