Scrivere versi è come cantare sotto la doccia. Un fatto intimo.
Penso sia vero che il destino di persone lontane è legato da un filo, e che i desideri di ognuno sono ascoltati dal Cielo e dalla Terra senza che possiamo interferire.
Per la gente comune, saper ingoiare i torti è una fortuna e che chi impara a sopportare vive tranquillo.
Nelle cose di questo mondo è preferibile tenersi lontani dalla perfezione. Prendi ad esempio la luna, una volta piena comincia a calare; quando la frutta è matura cade a terra. Una piccola mancanza assicura l'eternità.
Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi spogliare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.
Non ho potuto sempre dire tutto quello che volevo, ma non ho mai scritto quello che non pensavo.
Scrivere è il novanta per cento di me. L'altro dieci è aspettare di scrivere.
Non scrivere né per te né per gli altri, né per l'oggi né per il domani, né per il guadagno né per la gloria: insegui il tuo piccolo assoluto.
In quel periodo scrivevo frasi così intelligenti che dopo qualche tempo, rileggendo, non le capivo più.
Ogni stile di scrittura deve rivelare una certa affinità con lo stile lapidario, che è infatti l'antenato di tutti gli stili.
Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell'ironia e anche quello dell'autoironia.
Scrivere non è una professione, ma una vocazione all'infelicità. Non credo che un artista possa mai essere felice.
È bello scrivere perché riunisce le due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
Chi scrive chiaro, sa scrivere.