Dove bruciano libri, prima o poi qualcuno accenderà un televisore.
Togliete il superfluo dal mondo, e resterà un aforisma.
A nessuno dovrebbe essere consentito di scrivere più di un aforisma: non c'è anima così grande che non si possa esprimere con poche e precise parole.
L'uomo non è mai solo. È sempre abbandonato.
Dire di sì alla vita: magra consolazione per chi non può dire di no alla morte.
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all'aeroplano: essa riduce al minimo il contatto con la terra, e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.
Si possono ignorare moltissimi libri, senz'essere, per questo, un ignorante.
I nemici dei buoni libri e del buon gusto non sono comunque coloro che disprezzano i libri, ma chi legge di tutto.
I libri aggiungono all'infelicità dell'uomo una profondità che scambiamo per consolazione.
Un libro dev'essere un cordiale. Se non vi tonifica, gettatelo via.
I libri specialmente, che ora per lo più si scrivono in minor tempo che non ne bisogna a leggerli, vedete bene che, siccome costano quel che vagliono, così durano a proporzione di quel che costano.
I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.
A scrivere un libro brutto si fa la stessa fatica che a scriverne uno bello; e il libro brutto viene con la stessa sincerità dell'anima dell'autore.
Non è né il meglio né il peggio di un libro, ciò che in esso è intraducibile.
Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente.