La medicina è un'opinione.
È di tutti i creatori un fastidio del proprio tempo, perché essi sono tutti, anche senza accorgersene, in qualche modo rivoluzionari.
Violenza e frode. In definitiva, così nella storia come nella vita privata, la violenza non chiama che violenza, la frode non chiama che frode. L'uomo, entrato nel movimento del circolo, non ne esce più se non per qualche preveduto e perciò immorale incidente.
La grandezza, di un uomo o di un popolo, non è colorita, sonora, applaudibile, rapida: è una cosa intensa, lenta; si nutre di silenzio e di tempo.
Giuste nozze. Il matrimonio, così per l'uomo come per la donna, può essere un approdo o un naufragio. Il curioso si è, che lo sanno dopo, che cosa è stato.
Non vi è speranza che la scienza medica possa mai diventare una scienza, dato che si basa sull'idea che un oggetto - la malattia - possa essere guarita allorché il farmaco specifico - il rimedio - viene scoperto.
La medicina dovrebbe studiare piuttosto il modo di far cessare il dolore, che la malattia; più di far meno patire, che di far molto vivere.
I dottori hanno fatto tutto quello che hanno potuto, ma nonostante questo sono ancora vivo.
Abbiamo bisogno non solo di buoni farmaci ma anche di un buon ambiente psicologico, che ci consenta di ritrovare un equilibrio interno che la biochimica da sola non può compensare.
Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo.
Non vi ha che una medicina efficace; quella di regolare la vita in modo da non aver mai bisogno di rimedi.
La medicina è la sola professione che lotta incessantemente per distruggere la ragione della propria esistenza.
Si credeva che Apollo, dio della medicina, fosse anche quello che mandava le malattie: in origine i due mestieri ne formavano uno solo; è ancora così.
Oh dottore! Temevo che non riuscisse ad arrivare e che io sarei dovuto morire senza il suo aiuto.
La medicina è l'arte che insegna ad ammazzare.