Recitare è l'espressione di un impulso neurale. È una vita noiosa.
Accettare un po' di successo e sapersi accontentare è la cosa più difficile al mondo.
La cosa più rivoltante che si possa mai immaginare è l'interno della bocca di un cammello. Quella e il vedere una ragazza che mangia un polipo o un calamaro.
Carpire il pieno significato della vita è il dovere dell'attore, interpretarlo il suo problema, ed esprimerlo la sua passione.
L'attore è un tizio che se non stai parlando di lui non ti ascolta.
In nessun'altra attività si guadagna così tanto facendo scemenze.
Non fa bene al morale assistere a una cattiva recitazione.
Non siamo mai così poco liberi come quando tentiamo di recitare.
Non credo che si possa insegnare a recitare. Ho visto persone intelligenti fallire miseramente e individui piuttosto ottusi recitare benissimo. Ma per recitare occorre essenzialmente del sentimento.
Recitare è una cosa da barboni. Smettere, un atto di maturità.
Recitare non è molto diverso da una malattia mentale: un attore non fa altro che ripartire la propria persona con altre. È una specie di schizofrenia.
Nelle recite a soggetto, che siano fatte per il regista o per lo psicanalista, non assistiamo né alla vittoria del poeta né a quella degli attori, ma forse alla sconfitta di tutti; e siccome la sconfitta ci piace, continuiamo.
Recita come un cane. Ma tutti i cani che ho visto recitare erano bravissimi.
Recitare è la meno misteriosa di tutte le arti. Ogni volta che vogliamo qualcosa da qualcuno o quando vogliamo nascondere qualcosa o fingiamo, stiamo recitando. La maggior parte delle persone lo fa tutto il giorno.
Il modo migliore per recitare una parte è quello di viverla.