Tutta la ricchezza dell'uomo è in ciò che gli manca.
Nel reale si rischia di soffocare, nell'irreale di perdersi.
Il sublime e il kitsch non sono lontani tra loro: quando lo splendore di un paesaggio diventa quasi insostenibile, a che cosa mai si può pensare se non a una cartolina?
Si impara più da una visita a un mattatoio che da venticinque secoli di esperienza filosofica.
Nel nostro tempo il posto della metafisica è stato preso dalla fantascienza: sostituzione forse non casuale, della quale non c'è comunque da rammaricarsi, visto che questa non è meno legittima né meno emozionante di quella.
La vanità è essenzialmente spettacolo e teatro, due parole che rimandano all'atto del guardare, osservare, contemplare, ammirare: nessuno sarebbe vanitoso, nessuno anzi avrebbe alcuna ragione di manifestarsi nel minimo gesto, se non potesse vedersi e, soprattutto, essere visto.
La ricchezza più grande che possediamo quando al mattino apriamo gli occhi è il giorno che abbiamo davanti. In quel breve spazio di tempo fatto di ore e di minuti, il gesto più bello che possiamo compiere è rivolgere un pensiero riconoscente a chi ci vuole bene e ci aiuta a vivere sereni.
Se il cercare le smarrite cose de' Latini e de' Greci é da lodare moltissimo, certo non sarà da niegarsi lode a chi produca fuori le dimestiche ricchezze troppo miseramente o ignorate o dimentiche.
Tra coloro che di ricchezze e d'autorità diseguali sono,... non è amore, ma utilità.
È una disgrazia per un bambino o per un adolescente sapere di essere ricco e poter soddisfare ogni desiderio dipendente dal denaro. In questi casi diventa impossibile misurare le proprie forze e le proprie capacità. Tutto si riduce al chiedere, immediatamente seguito dall'avere.
A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia.
La ricchezza somiglia all'acqua di mare: quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.
Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.
Mi domandi quale sia la giusta misura della ricchezza? Primo avere il necessario, secondo quanto basta.
L'uomo molto ricco deve parlare sempre di poesia o di musica ed esprimere pensieri elevati, cercando di mettere a disagio le persone che vorrebbero ammirarlo per la sua ricchezza soltanto.
Ho paura della ricchezza come della felicità. Tutti questi soldi mi scombussolano, mi fanno quasi sentire in colpa. Da un lato ho paura di gettarli via, perché m'è rimasto il ricordo vivissimo di quand'ero povero, dall'altro temo sempre di scoprirmi avaro.