C'è democrazia senza i partiti?
All'identificazione tende a sostituirsi un senso di estraneità. Alla militanza la diffidenza: un sentimento misto di frustrazione per l'impotenza dei decisori e d'insofferenza per la loro intrusività.
A fronte dell'ipocrisia di una finta democrazia, meglio un dominio monopolistico franco, chiaro, concreto, diretto.
Il partito è una forma di organizzazione. Per certi aspetti l'organizzazione per eccellenza: quella su cui poggia il funzionamento strutturale del sistema politico.
Se sempre e comunque le macchine politiche costruite per dar corpo alla democrazia sono destinate a riprodurre rapporti oligarchici di comando-obbedienza e a generare implacabilmente nuove «aristocrazie interne», allora tanto vale affidarsi al rapporto diretto tra il Capo e la Massa.
Il passaggio è quello dalla «democrazia dei partiti» alla «democrazia del pubblico».
Allora due applausi per la democrazia: uno perché ammette la diversità, due perché permette di fare critiche. Due applausi sono sufficienti perché non ci sarà occasione di farne tre. Solo l'amore e l'Amata Repubblica si riservano il terzo.
Perché bisogna anche tener conto dei Morti, nella vera democrazia.
La nazione che non adotta l'equilibro di poteri, deve adottare il dispotismo. Non c'è altra alternativa.
Quando le proteste sono liberamente espresse, profondamente considerate e velocemente emendate, allora si è raggiunto il limite massimo di libertà civile a cui un uomo saggio possa ambire.
Che cos'è la democrazia, se non il sistema nel quale i partiti politici devono adattarsi alle condizioni psicologiche e culturali della società, facendo in modo che la gente possa fidarsi di loro?
La modernità consiste nel riconoscimento dell'individuo, nell'uguaglianza dei diritti di uomini e donne, nella cultura dei valori democratici, nell'apertura verso il mondo.
La satira è una grande dimostrazione, la più alta espressione, di libertà e di democrazia.
La Democrazia non è esportabile, soprattutto, nei Paesi islamici, perché sono teocrazie fondate sulla volontà di Allah, non sulla volontà del popolo. Dio e popolo sono due principi di legittimità opposti e inconciliabili.
Il limite della democrazia: troppi coglioni alle urne.
Democratico: qualcuno sostanzialmente contrario alla dittatura nella quale non può guadagnare una lira.