La superbia andò a cavallo e tornò in yacht.— Marcello Marchesi
La superbia andò a cavallo e tornò in yacht.
Un caso pietoso commuove, due anche, tre deprimono, dieci amareggiano, cento scocciano, mille rallegrano gli scampati.
La gente meno si vuole bene è più si fa regali.
L'unione fa lo sciopero.
Le pistole non discutono, i pistola sì.
Solo una vita sbagliata è interessante.
Muore tutto ciò che l'Europa ha di nobile, di gentile, di puro. La nostra patria è il cavallo. Voi capite quel che voglio dire. La nostra patria muore, la nostra antica patria.
Il cavallo è femmina anche quando è maschio; il cavaliere sappia essere maschio anche quando è femmina.
Il cavallo con più rabbia galoppava fuori porta e lasciava il suo ricordo nella nebbia, le persiane ormai serrate inventavano la notte, solo il fiume vomitava i suoi rifiuti.
Vivere al di là del bene e del male, considerare una cosa al di là del bene e del male, come voleva Nietzsche, non è possibile. Egli stesso è diventato pazzo di pietà, vedendo un vecchio cavallo cadere a terra e morire.
Infelice è il cavallo il cui padrone non ha occhi, perché non ingrasserà mai.
Io non so se l'erba campa e il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia.
I proverbi sono selle buone per tutti i cavalli, non ce n'è uno che non abbia il suo contrario, e qualunque condotta si tenga se ne trova uno per appoggiarvisi.
Non me ne intendo di balletto. Tutto quello che so è che nell'intervallo le ballerine puzzano come cavalli.
I cavalli compiangono solamente sé stessi o, di tanto in tanto, solamente coloro nella cui pelle riescono a immaginarsi senza fatica.