La carriera di un scrittore è comparabile a quella di una donna di facili costumi.
Dapprima scrive per piacere, poi per far piacere ad altri e in fine per soldi.

Marcel Achard

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Scrittori
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Altre frasi di Marcel Achard

Alcuni credono che il genio sia ereditario. Gli altri non hanno bambini.
— Marcel Achard
Alle donne piacciono gli uomini taciturni. Credono che ascoltino.
— Marcel Achard
Al cinema, si recita; al teatro, è recitare.
— Marcel Achard
C'è almeno un matrimonio che rende un uomo felice: quello di sua figlia.
— Marcel Achard
Non esiste una sola bella donna che possa soddisfare tutti i desideri che ispira.
— Marcel Achard
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Altre citazioni sugli stessi argomenti

Lo scrittore deve insegnare a se stesso che la cosa più vile è aver paura.
— William Faulkner
Gli scrittori creativi sono più grandi delle cause che rappresentano.
— Edward Morgan Forster
Scrivere è trasformare in soldi i propri momenti peggiori.
— J. P. Donleavy
Lo scrittore deve guadagnare per vivere e scrivere, ma non deve vivere e scrivere per guadagnare.
— Karl Marx
Lo scrittore di mezza taglia piaggia e seconda il pubblico; lo scrittore grande lo scrolla e se lo trascina dietro.
— Arturo Graf
Come regola generale, nessuno scrittore dovrebbe far figurare il suo ritratto nelle sue opere. Quando i lettori hanno gettato un'occhiata alla fisionomia dell'autore, di rado riescono a mantenersi seri.
— Edgar Allan Poe
I veri grandi scrittori sono quelli il cui pensiero occupa tutti gli angoli e le pieghe del loro stile.
— Victor Hugo
Molti scrittori scrivono libri che loro stessi non leggerebbero mai.
— Camilla Cederna
Uno scrittore è un uomo che con una musica gentile si tira vicino un lettore poi gli appiccica una frustata in faccia e questa frustata è salutare perché o fracassa una menzogna convenzionale o schianta in due un pregiudizio...
— Mario Mariani
Non credetegli quando dicono che lo scrittore deve adoperare una lingua che tutti devono capire. Non la deve capire nessuno! Figurarsi. Devono leggerla, rileggerla; sennò quale sarebbe la polivalenza linguistica dello scrittore nel tempo?
— Giorgio Manganelli