Credo nell'assoluta unicità di Dio e, perciò, anche dell'umanità.
Uno sciopero non dovrebbe mai essere manovrato ma spontaneo. Se lo si organizza senza alcuna coercizione non vi sarà spazio per il goondaismo e i saccheggi. Sarebbe uno sciopero caratterizzato dalla perfetta collaborazione fra gli scioperanti.
Consciamente o inconsciamente, ciascuno di noi rende un certo servizio all'altro. Se noi coltiviamo l'abitudine di offrire questo servizio deliberatamente, il nostro desiderio di servizio crescerà costantemente più forte, e farà non solo la nostra felicità, ma quella del mondo in generale.
Il passato ci appartiene, ma noi non apparteniamo al passato: noi siamo del presente. Costruiamo il futuro, ma non siamo del futuro.
Il mezzo può essere paragonato a un seme, il fine a un albero; e tra mezzo e fine vi è esattamente lo stesso inviolabile nesso che c'è tra seme e albero.
Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.
Si può rimpiangere un regime che scriveva dio con la minuscola e Kgb maiuscolo?
L'uomo sarebbe soltanto un errore di Dio? Ma non sarà forse Dio che è soltanto un errore dell'uomo?
Contro Pascal, io dico: il Dio di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe e il Dio dei filosofi è lo stesso Dio.
L'eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell'uomo.
Se Dio ha creato il mondo, non possiamo dire che si sia preoccupato molto di facilitarne la comprensione.
Dio non è neutrale. Dio partecipa alla guerra militando dalla parte del giusto.
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Dio appare, l'uomo si annienta; e più la Divinità si fa grande, più l'umanità diventa miserabile.
Dio ha creato Adamo padrone e signore di tutte le creature viventi, ma poi Eva ha rovinato ogni cosa.
Il problema dell'essere un dio è che non hai nessuno a cui rivolgere le preghiere.