Un programma politico non si inventa, si vive.
Ho sentito la vita politica come un dovere e il dovere dice speranza.
La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.
Il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione.
La mafia diventerà più crudele e disumana. Dalla Sicilia risalirà l'intera Penisola per forse portarsi anche al di là delle Alpi.
La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola.
In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano.
L'ipocrisia esteriore, essendo un peccato della morale, è una grande virtù politica.
L'uomo politico ideale deve avere tutte quelle qualità per cui, se le avesse davvero e tutti fossero convinti di questo, non troverebbe nemmeno un paralitico portato a braccio disposto a dargli un voto.
Dato che un politico non crede mai in ciò che dice, resta sorpreso quando gli altri ci credono.
Ci sono decine e decine di moralisti nella politica italiana e in Vaticano che hanno una vita privata totalmente incoerente con la loro vita pubblica.
Uno spettro s'aggira per l'Europa. Lo spettro del comunismo.
Ho visto Craxi guardare un socialista magro e piangendo domandarsi: 'Dove ho sbagliato?'.
Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.
In politica ci corre una grande distanza dalle promesse alla realtà.
Molti politici arrivano in alto per la totale mancanza di qualità per le quali li si vorrebbe tenere in basso.