Le donne, come i sogni, non sono mai come tu le vorresti.
La lealtà è un debito, e il più sacro, verso noi stessi, anche prima che verso gli altri.
La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.
È facile farsi grande di una grandezza latente.
La vita, nell'atto stesso che la viviamo, è così sempre ingorda di sé stessa, che non si lascia assaporare. Il sapore è nel passato, che ci rimane vivo dentro. Il gusto della vita ci viene di là, dai ricordi che ci tengono legati.
Ah, che vuol dir morire! Nessuno, nessuno si ricordava più di me, come se non fossi mai esistito...
Il bisogno che fa gli uomini cattivi, fa brutte le donne.
Alle donne piacciono i lanci di biancheria sporca, gli urli, le tragedie. Poi gli scambi di promesse. Io non ero molto bravo, con le promesse.
Ogni donna, anche la più fedele, ha un limite.
Di solito si letica con le donne che si amano o che non si amano più. Con le donne che ci sono indifferenti non si può leticare.
Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee... Perché adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna?
La donna è come un condominio: ogni tanto bisogna rifarle la facciata... quella più esposta alle intemperie.
La schiavitù della donna consiste nel fatto che alcuni vogliono e ritengono conveniente sfruttarla come uno strumento di piacere.
S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre: le vecchie e laide lasserei altrui.
Preferisco le donne con un passato: la loro conversazione è decisamente più divertente.
Le donne sono stupide, altrimenti non sarebbero donne.