Sindacato Scrittori? Prudente starne fuori. Molti sono gli Iscritti e pochi gli Scrittori.— Luigi Compagnone
Sindacato Scrittori? Prudente starne fuori. Molti sono gli Iscritti e pochi gli Scrittori.
Per uno scrittore lo scrivere è un verificare e rendere concreta la vita drammatica che trascorre.
Molti scrittori hanno necessità di ferite, ciascuna fisica o spirituale.
Il dovere dello scrittore è contemplare l'esistenza, non dissolversi in essa.
Non solamente sono pochi i moderni scrittori italiani che sappiano fare un buon libro, ma sono anche pochi quelli che dopo d'aver sfatto un libro o buono o cattivo, sappiano fargli un buon titolo.
Un grande scrittore è di solito meno intelligente di molti scrittori minori.
Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mollato.
Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro, semplicemente.
Nessuno scrittore, per quanto violente siano le sue proteste, disdegna sul serio, se gli è chiesto, di leggere un libro ancora non pubblicato; si tratta del suo pupillo e possiede ancora quel fascino che, una volta arditamente stampato e rilegato, viene completamente distrutto.
Il ruolo dello scrittore non è quello di suggerire delle soluzioni perché la sua missione è ad un tempo più modesta e più alta: il romanziere deve forzare il lettore ad interrogare su se stesso e sul senso del suo destino.
Chi mira a divenire un grande scrittore dee disprezzare le cortesie ed i favori; perché tanto più facilmente e tanto più alto ascende, quanto più si fa padrone di se medesimo.