Una confessione dev'essere una parte della nuova vita.
Possiamo sì rappresentare spazialmente uno stato di cose che vada contro le leggi della fisica, ma non uno che vada contro le leggi della geometria.
Nessuno può dire di sé stesso in modo veritiero di essere una merda. Perché, se io lo dicessi, potrebbe anche essere vero in un certo senso, ma io non potrei essere intriso di questa verità: poiché in tal caso dovrei impazzire, oppure cambiare me stesso.
I turisti che davanti a un monumento leggono il Baedeker, e proprio la lettura della storia della sua origine, ecc. ecc., impedisce loro di vedere il monumento.
Chi non è certo di nessun dato di fatto, non può neanche esser sicuro del senso delle sue parole.
Un pensiero corretto a priori sarebbe quello la cui possibilità ne condizionasse la verità.
Uccidersi, in un certo senso è come nel melodramma, è confessare: confessare che si è superati dalla vita o che non la si è compresa.
Confessare qualcosa significa spesso un inganno più subdolo che passare tutto sotto silenzio.
La confessione è la tentazione del colpevole.