Le nostre più grosse stupidaggini possono essere molto sagge.
L'immagine è un modello della realtà.
Un pensiero corretto a priori sarebbe quello la cui possibilità ne condizionasse la verità.
L'ambizione è la morte del pensiero.
L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere e non sussistere di stati di cose.
Il matematico non scopre: inventa.
Non vi è nessuno la cui saggezza non venga a mancare, almeno una volta nella vita!
Abbiamo avuto una decadenza della spiritualità quando ai saggi, che erano modelli di serenità e di equilibrato godimento dell'esistenza, abbiamo sostituito i santi, che sono modelli di sacrificio di sé.
La conversazione e l'eloquenza non sono la stessa cosa: parlare e parlare bene sono due cose diverse. Uno sciocco può conversare, ma un saggio parla.
Quando il principiante è consapevole delle sue necessità, finisce per essere più intelligente del saggio distratto.
Non fare errori non è nel potere dell'uomo; ma dai propri errori e sbagli il saggio e buono apprende la saggezza per il futuro.
Siate felici. È un modo di essere saggi.
Usciamo dalla saggezza come da un orribile guscio, e gettiamoci, come frutti pimentati d'orgoglio entro la bocca immensa e tôrta del vento!
In genere è consigliabile palesare la propria intelligenza con quello che si tace piuttosto che con quello che si dice. La prima alternativa è saggezza, la seconda è vanità.
Siamo più saggi di quanto non sappiamo.
L'uomo saggio mangia senza ingozzarsi e vive senza grandi comodità. Egli è diligente in ciò che fa, prudente in ciò che dice e si sforza di correggersi tenendo a modello coloro che possiedono la Via. Così è l'uomo mosso da un vero desiderio di istruzione.