Il matematico non scopre: inventa.— Ludwig Wittgenstein
Il matematico non scopre: inventa.
Tutte le proposizioni son d'egual valore.
Il mondo dei felici è altro da quello degli infelici.
Vive eterno colui che vive nel presente.
La vita di conoscenza è la vita che è felice nonostante la miseria del mondo.
Senza un pò di coraggio non si può scrivere nemmeno un'osservazione sensata su se stessi.
In matematica, le rivoluzioni sono eventi silenziosi. Nessuno scontro, nessun clamore. La notizia viene comunicata in qualche trafiletto ben lontano dalle prime pagine.
La matematica è più di una forma d'arte.
Risulta che i vocaboli della Matematica e in generale di ogni scienza sono internazionali, cioè comuni alle lingue europee, dall'italiano all'inglese, dallo spagnolo al russo.
Nella vita, invero, non è mai la proposizione matematica stessa a servirci: la proposizione matematica l'usiamo solo per concludere da proposizioni, che non appartengono alla matematica, ad altre, che parimenti non appartengono ad essa.
Anche la matematica è una scienza fatta da esseri umani, e perciò ogni tempo, così come ogni popolo, ha un suo proprio spirito.
La matematica è nemica mortale della memoria - eccellente in altri campi - ma nefasta aritmeticamente parlando.
Voi avrete anche inventato l'algebra, ma noi siamo quelli che hanno scoperto come usarla.
La matematica è la porta e la chiave delle scienze.
La matematica, ahinoi, si presta ai colpi bassi. C'è un «terrorismo matematico», che consiste nello spaventare l'avversario sparandogli contro raffiche di equazioni, derivate, integrali, logaritmi, matrici, teoremi e corollari.
Il desiderio di risparmiare tempo e fatica mentale nei calcoli aritmetici, e quello di eliminare la responsabilità umana di errore, è probabilmente antica quanto la scienza aritmetica stessa.