Il saggio sta in se stesso.
Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui.
Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
Breve è la vita che viviamo davvero. Tutto il resto è tempo.
Una vita più lunga non è necessariamente migliore, ma una morte attesa più a lungo è senz'altro peggiore.
Non è grande nessuno di quegli uomini che le ricchezze e gli onori mettono in una condizione privilegiata. E perché, allora, sembra grande? Perché lo misuri insieme al piedistallo.
Il pessimismo è soltanto il nome che gli uomini deboli di nervi danno alla saggezza.
Ci vuole un uomo saggio per gestire una bugia; uno sciocco farebbe meglio a rimanere onesto.
Quando i saggi vanno oltre l'udito dell'udito, il pensiero del pensiero, la parola della parola (e vi è anche il respiro del respiro, lo sguardo dello sguardo), trasuperano il mondo fenomenico e diventano immortali.
La saggezza è rendersi conto di quando non si può essere saggi.
La saggezza non è comunicabile. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.
Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione.
Quanto proni al dubbio, quanto cauti sono i saggi!
Puoi pretendere di essere serio; non puoi pretendere di essere saggio.
Ciò che per un uomo è tesoro e saggezza, per l'altro ha sempre un tono di stoltezza.
Impara di più il saggio dai nemici che lo stolto dagli amici.