Indica ma non vendica i nostri affanni il pianto.
Primo segno di un animo equilibrato è la capacità di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi.
È di gran sollievo pensare che il male che ti è accaduto, tutti prima di te l'han sofferto, e tutti lo soffriranno.
A che ci serve viaggiare, se non riusciamo ad evitare noi stessi?
La lealtà comprata col denaro, dal denaro può essere distrutta.
Correre qua e là non ti servirà a niente: tu vai in giro con le tue passioni, i tuoi mali ti seguono.
La vendetta è un cibo avvelenato che lascia l'amaro in bocca. L'ira si spegne, il furore si dissolve. Resta nell'animo un grande freddo, un senso di smarrimento e di mestizia insanabile.
L'azione è più rara nella virtù che nella vendetta.
L'uomo si vendica col riso di coloro dei quali non può fare a meno nei giorni del tremore, del dolore e del terrore.
Quando si diventa vecchi, ci si rende conto che la vendetta è ancora la forma più sicura di giustizia.
Il diritto è la vendetta che rinuncia.
La vendetta procede sempre dalla debolezza dell'animo, che non è capace di sopportar le ingiurie.
Quelli che ci offendono in genere vengono puniti per l'offesa che ci arrecano; ma noi perdiamo così spesso la soddisfazione di sapere che siamo stati vendicati!
La vendetta è volgare come il rancore.
La vendetta è più dolce delle caramelle!
Vendicare. Nel linguaggio moderno, significa ottenere soddisfazione di un'offesa imbrogliando chi l'ha inflitta.