La frase di Luciana Littizzetto riflette sulla durata dell'amor eterno nel contesto della vita moderna, contrastando la visione idealista e romantica dei poeti con le realtà delle aspettative vitalistiche attuali. In un'epoca in cui l’aspirazione alla lungimiranza emotiva sembra dilatarsi di fronte alle più brevi esistenze descritte dalla poesia, Littizzetto solleva la questione su come le storie d'amore possano resistere all'avanzare del tempo e ai cambiamenti della vita. Questo pensiero invita a considerazione sulla naturalezza dell'evoluzione sentimentale nell’arco di un’esistenza prolungata, suggerendo che l'idillio amoroso classico può sembrare inadeguato per le esigenze emotive e spirituali dei nostri tempi più lunghi. La citazione pone pertanto il problema dell'adaptabilità del concetto di amore eterno alle moderne condizioni vitalistiche.